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Il Popolo d'Italia

Fondato nel 1914 da Benito Mussolini

La violenza della sinistra.

DiDirezione

Nov 16, 2024

La sinistra estrapola una frase di Andrea Delmastro e ne fa l’ennesimo cavallo di battaglia costruendo un’altra tesi strampalata su cui poggiare la propria propaganda antigovernativa.

Due sono le cose, o chi chiede la condanna per le parole di Delmastro, insieme alle sue dimissioni, è incapace di comprendere l’italiano e non è in grado di fare una semplice analisi logica, oppure è in totale in malafede.

La frase “pescata” dalla sinistra faceva parte di un discorso molto più ampio e totalmente diverso da quello che è stato imputato al deputato di Fdi.

I detrattori di questo governo hanno commesso anche l’errore di pubblicare il video dove si sentono le sue parole, perchè sono riusciti a sbugiardarsi da soli.

Delmastro metteva in risalto le potenzialità e la garanzia della sicurezza durante il trasporto dei carcerati che avrebbe dato la nuova auto adibita, appunto, al trasporto di detenuti al regime del 41 bis.

Parlando di questo nuovo mezzo, sottolineava la costante attenzione e la continua presenza dello Stato contro la criminalità eversiva e mafiosa attualmente detenuta al regime del 41 bis, indicando, quindi, che mai si sarebbe lasciato spazio di manovra a certa deliquenza.

La progettazione di mezzi migliori e più efficaci alla lotta contro la peggiore delinquenza era una delle diverse risposte che lo Stato stava dando a riprova della sua determinazione.

Per cui, Delmastro, nel suo discorso, diceva:

“…ma l’idea di veder sfilare questo potente mezzo, che dà il prestigio, con il gruppo operativo mobile sopra, fa sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato, credo sia una gioia, è sicuramente per il sottoscritto una intima gioia…”.

Anche lo scemo del villaggio più sperduto del mondo avrebbe capito che con quel “noi non lasciamo respirare” voleva intendere che non si sarebbe stata data loro tregua, e non che li avrebbero soffocati dietro il vetro oscurato.

Constatare come la sinistra sia potuta arrivare a concepire un’idea simile nelle parole di Delmastro lascia sgomenti. Costoro vedono parole violente ovunque, allo stesso modo in cui un serial killer vede una preda in ogni persona che incontra.

E non si accorgono che questo loro “modus pensandi” mette in luce la loro di indole violenta e non quella di colui che accusano di esserlo.

L’indignazione della Serracchiani non poteva mancare visto che lei è abituata ad avere colloqui amichevoli e ad interessarsi dello stato di salute dei detenuti al 41 bis mentre poco o nulla gli interessa delle vittime che hanno subito dolori e sofferenze d’ogni genere dai suoi protetti.

Dietro di lei si sono accodati il fior fiore della politica e dell’intellighentia della sinistra italiana, come Orfini Fanpage, Huff post Italia, Ilaria Cucchi, Riccardo Magi, Marianna Aprile e persino Renzi e Cartabellotta, oltre ad altri ancora.

Tutte persone che amano scavare nel torbido, che manipolano un discorso, ne estraggono una frase, la mistificano e la ridanno in pasto agli italiani contorta e distorta come è la loro natura politica e mentale.

Ecco dimostrato chi sono quelli che si strappano le vesti dopo aver creato il caso mentre inneggiano alla democrazia, alla libertà, ai diritti, alle leggi della Costituzione e all’immancabile antifascismo, divenuto ormai il prezzemolo per ogni pietanza politica della sinistra.

Gli scontri di Bologna, il manichino di Valditara bruciato, gli altri scontri che si sono tenuti ancora a Torino, dove la violenza, quella vera, quella palpabile, quella che ha colpito 15 poliziotti e diversi passanti, ecco quella, i gendarmi della parola, non la vedono. Per loro è solo una “percezione” sbagliata.

Le parole, invece, quelle si, vanno condannate fermamente prestando molta attenzione all’uso che se ne fa, anzi all’uso da non fare mai.

Ecco spiegato anche il motivo per il quale questo pastone composto da gente con un cervello totalmente ideoligizzato sta rotolondano sempre più in basso.

Quelli che ancora rimangono a fare da eco ai deliri di una sinistra ormai inconcludente ed incapace persino di trovare uno spunto morale serio e reale su cui battere il proprio martello, sono i più facinorosi ed i più ottusi. Sono quelli, cioè, che seguono la corrente fatta dai detriti di un impalcatura che ogni giorno lascia cadere un pezzo, sgretolandosi sempre di più.

Rimangono quindi i violenti, quelli più, come si suol dire a Roma, “de coccio”. (tradotto= ottusi).

E li vediamo, sia nelle guerriglie urbane, con le loro manifestazioni terroristiche, dove bruciano manichini e foto come fanno i loro consimili sanguinari hezzbollah con i loro nemici, sia in parlamento, sui social, sui giornali e nei talk show, dove ipocritamente tacciono per non prendere le distanze da coloro che agiscono per le strade in modo barbaro e criminale per le strade delle nostrte città in nome della stessa ideologia che essi perseguono.

Davanti a queste azioni anarchiche delinquenziali, compiute da quella canea informe che si nasconde dentro certi luoghi chiamati arbitrariamente “centri sociali” e davanti al caos politico della sinistra, che tace sulle violenze di strada ma alza la voce sulle parole estrapolate in modo furbesco e vigliacco, non vanno chieste le dimissioni di Delmatro ma la messa al bando di tutte le forze politiche di sinistra, in particolar modo quelle extrparlamentari che si annidano nei tuguri degli immobili occupati.

Intanto, il nuovo mezzo della penitenziaria può essere usato per non “far respirare” (per dirla alla Delmastro) gli organizzatori e gli aizzatori delle scorribande dei facinorosi ottusi.

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