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Il Popolo d'Italia

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Churcill e il maquillage storico.

DiDirezione

Gen 21, 2024

E così che funziona, i vincitori sono i perfetti, i senza macchia, coloro che hanno vissuto nel giusto, sempre, ancor prima di diventare famosi e osannati.

Ma la verità è sempre un’altra, perchè quelli che vincono le guerre non sono i migliori della terra, né i buoni in assoluto o quelli che hanno sempre ragione.

Winston Churchill non fu esattamente quello che ci hanno detto che fosse.

Basterebbe sapere che pubblicò un libro, “A History of the English-Speaking People”, in cui affermò che il dominio britannico non era altro che il risultato di una competizione tra i popoli e loro erano inglesi e bianchi, pertanto i migliori.

In alcune dichiarazioni si espresse dicendo di credere in una superiorità razziale dei bianchi sui neri e sugli asiatici, fu contrario all’autogoverno indigeno in Africa, Australia, Americhe e Caraibi e manifestò posiziion controverse con i musulmani definendo gli afgani e gli iracheni “tribù incivili”.

Dimostrò diffidenza verso gli ebrei comunisti ma appoggiò il sionismo e descrisse gli ebrei come: “la razza più formidabile e straordinaria”.

Durante la II Guerrra Mondiale non permise alle derrate alimentari di raggiungere il Bengala, sotto il controllo britannico, affetto da una grave carestia, preferendo stornarle verso i suoi compatrioti: un’azione che portò alla morte di quattro milioni di persone.

Appoggiò anche l’eugenetica, cioè la convinzione che le capacità e le attitudini umane sono determinate da tratti biologici trasmesse e fu un fautore della sterilizzazione forzata dei malati mentali.

Definì ‘bestie’ gli indiani e disse che gli espropri dei nativi americani e degli aborigeni australiani erano giustificati dalla necessità del trionfo della razza bianca.

Denigrò per motivi razziali il Mahatma Gandhi e per quanto riguarda la Palestina è bene stendere un velo pietoso per la sua propensione a voler dare a tutti i costi, ai sionisti, il territorio già occupato dai Palestinesi.

Dopo la sua morte, e fino ai giorni nostri, la figura di Churchill è stata rivalutata, ma non per dare di lui un’immagine migliore, anzi, il contrario.

“Churchill era un razzista e un grande uomo”, ha scritto Daniel Finkelstein sul Times, il politico dei Verdi, Ross Greer, ha definito Churchill un “suprematista bianco” e un “assassino di massa” e John McDonnell, il numero due di Jeremy Corbyn e cancelliere ombra, ha definito Churchill un “criminale”.

I cosiddetti “grandi” della storia sono tali solo all’apparenza. Dietro il maquillage compiuto dai vincitori ci sono figure ben diverse e spesso completamente diverse da quelle che si apprende dagli scritti storici.

Churchill fu un razzista, un macellaio, un genocida al pari di chi combattè, ma avendo vinto la guerra ogni negatività, piccola o grande che fosse, è stata cancellata dalle esperte mani dei restauratori d’immagine che avevano sconfitto il loro nemico.

Per cui, sarebbe bene che gli incantesimi che sono stati compiuti circa 80 anni fa svanissero, sarebbe bene che iniziassimo ad apprendere anche quella parte di storia che è stata occultata per dare al mondo un immagine fantasiosa in cui i vincitori sono stati gli angeli del bene che hanno sconfitto i cattivi e demoniaci perdenti.

In realtà, quanto fossero angeli e demoni entrambe le parti, non è dato saperlo con certezza perchè la storia che è giunta a noi, lontani da quei periodi tremendi, è stata spesso manipolata, mistificata, omessa, falsificata perchè la luce della ragione rimanesse sempre accesa da una sola parte, quella di coloro che hanno avuto ragione con le armi ma non con la forza delle idee.

“Dulcis in fundo”. Winston Churcill fu un massone come il padre e, prima ancora, il nonno.

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