• Mer. Ott 29th, 2025

Il Popolo d'Italia

Fondato nel 1914 da Benito Mussolini

Silvio Berlusconi come Mussolini.

Due personaggi della storia italiana che hanno in comune una sola condizione: la costante presenza anche dopo la loro morte.

Berlusconi versava periodicamente dei soldi alla mafia, (non si sa a chi e quanto) ma non è mai stato arrestato e condannato per tali accuse.

Queste, in sintesi, le parole di Marco Travaglio che ancora oggi, non solo continua ad accusare Berlusconi di qualcosa che non è mai stato provato – perchè differentemente sarebbe scattato l’immediato arresto oltre ad eventuali pesantissime confische – ma che emette anche una sentenza “pro domo sua” perchè rimanga comunque la memoria di una persona legata alla mafia nonostante ogni mancanza di prove dirette a suo carico. E non solo.

Cerca anche di far apparire Dell’Utri come colui che avrebbe pagato al posto di Berlusconi, mettendosi come scudo e parafulmine avverso la magistratura al fine di caricarsi di ogni colpa per lasciare indenne il Cavaliere.

L’Unica sentenza della Cassazione che ha coinvolto Berlusconi con la mafia è stata emessa a fronte di una denuncia presentata da Mediaset e Berlusconi stesso in merito alla pubblicaizone di un libro dove si evincevano le stesse frasi che Travaglio ha ripetuto ancora oggi a La7.

In quel contesto, stranamente, nonostante non ci fossero stati processi e tanto meno condanne riguardanti i finanziamenti dati alla mafia da parte di Mediaset e/o da Berlusconi, venne data piena ragione all’autore del libro che sosteneva una versione mai provata e, probabilmente, mai esistita.

Che Travaglio sia convinto, ma a questo punto sarebbe meglio dire “fissato”, sull’esistenza di pagamenti costanti alla mafia da parte del Cavaliere è qualcosa che si è creato nella sua testa già dal 2001, cioè ben 24 anni addietro, quando pubblicò il libro “L’odore dei soldi”, un’inchiesta che – dice- “analizzava” le relazioni tra Berlusconi, criminalità organizzata e finanza.

Insomma, un’altra delle sue tante fantasiose creazioni attribuite a Berlusconi, come fece quando chiamò in causa Angela Merkel verso la quale, secondo il giornalista, Berlusconi si sarebbe espresso definendola “una culona inchiavabile”, un espressione che il cavaliere non avrebbe mai usato nei confronti di un’autorità quale era al tempo la comunista tedesca.

Ed infatti, dopo la sua morte, lo stesso Travaglio confessò di essere stato lui ad inventarsi la frase che attribuì al suo rivale, protagonista indiscusso di un periodo in cui giornalisti come Marco Travaglio, così come pubblici ministeri, politici, l’intellighentia di sinistra e molti altri personaggi con la bile agli occhi,avvertirono la necessità di produrre accuse d’ogni tipo pur di seppellire prima del tempo un uomo la cui statura morale fu tale da porre sotto la popria ombra tutti i suoi detrattori.

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